Nel modello 730 o Redditi si possono inserire le spese sostenute per le bollette di luce e gas. Vediamo quando e in che modo.
Basta arrabbiarsi per gli importi troppo alti in bolletta, potremmo riuscire a recuperare parte della spesa nel modello 730 e aumentare il rimborso fiscale. Un’opportunità che pochi conoscono e che, invece, bisognerebbe far arrivare al maggior numero di contribuenti possibile. Entriamo nei dettagli di questa occasione di risparmio che, sottolineiamo, non è uno schermo ma realtà per tanti cittadini.

Quanto avete pagato per le ultime bollette di luce, acqua e gas? Ipotizziamo centinaia di euro considerando l’aumento dei costi da gennaio 2025. E se vi dicessimo che c’è modo di recuperare la spesa? Sarebbe una piacevole sorpresa a cui aggiungere il Bonus da 200 euro dedicato alle famiglie con ISEE fino a 25 mila euro che finalmente verrà concesso da giugno.
Perfetto per un risparmio massimo che solleverebbe gli animi riuscendo a sostenere altre spese con maggiore facilità. Il rimborso più alto nel 730 può aiutare a pagare la vacanza estiva, ad esempio, o a comprare i libri scolastici dei figli per il prossimo anno o una spesa improvvisa senza ridurre il budget mensile. Non perdiamo l’opportunità, dunque, di inserire anche l’importo delle bollette in dichiarazione dei redditi.
Come approfittare della deduzione o detrazione in dichiarazione dei redditi per le bollette
I lavoratori autonomi, i professionisti e le imprese che non hanno aderito al regime forfettario possono scaricare le bollette. Nello specifico possono portare in deduzione i piani business con aliquota del 22% e se lavoratori autonomi la detrazione è possibile lavorando in smart working per le bollette di luce, gas e linea telefonica e sarà al 50% qualora abbiano l’uso promiscuo dell’abitazione. L’importante è che il diretto interessato non possieda altri luoghi destinati allo svolgimento dell’attività lavorativa nello stesso Comune.

Per avere il Bonus le utenze dovranno essere intestate al lavoratore, non alla moglie o ad un altro familiare. La deduzione al 50% spetta indipendentemente dai metri quadri realmente destinati al proprio lavoro. Per quanto riguarda, invece, le spese da detrarre al 50% sono quelle del canone d’affitto, della rendita catastale se l’immobile è di proprietà e delle spese per il telefono fisso, lo smartphone e la connessione Internet.
I costi che non rientrano direttamente tra le spese destinate all’attività professionale o imprenditoriale non potranno essere dedotti né detratti. Rimangono esclusi dalla possibilità di scaricare le spese, come già accennato, i lavoratori del regime forfettario che godono della tassazione agevolata e non hanno diritto ad alcuna detrazione o deduzione.