Per tre mesi le pensioni saranno più ricche. Da luglio a settembre molti pensionati noteranno somme extra nel cedolino.
Ottime notizie per molti pensionati, soldi in più sulla pensione durante i mesi estivi. Significa poter finanziare la vacanza, pagare bollette insolute, non dover fare i conti per arrivare a fine mese. Gli aumenti non arriveranno, però, per tutti. Vediamo quali sono i fattori discriminanti e chi, quindi, potrà sorridere per le entrate extra a luglio, agosto e settembre.
La stagione estiva 2025 è iniziata male per alcuni pensionati. La comunicazione INPS sul recupero dei Bonus da 150 e 200 euro erogati nel 2022 ha gettato nello sconforto molti cittadini che da giugno a settembre vedranno applicare sulla pensione un taglio da 50 euro al mese. Questo per aver superato i limiti reddituali previsti per ricevere le misure attivate, ricordiamo, dal Governo Draghi. Ora, però, la svolta.
In tanti potranno colmare quel taglio con degli aumenti significativi della pensione. Un regalo importante perché come tutti sappiamo c’è chi vive con somme veramente basse, insufficienti per far fronte a tutte le spese e per dedicarsi allo svago. Quello che dovrebbe essere un periodo di meritato riposo in cui non lavorando più si può godere realmente la vita diventa un incubo di sopravvivenza. Per tre mese potrebbe andare meglio.
Ecco perché aumenteranno le pensioni in estate
Luglio è il mese più atteso dell’anno insieme a dicembre perché rispettivamente sono i mesi della quattordicesima e della tredicesima. Parliamo di mensilità aggiuntive dedicate ai pensionati e ai lavoratori. Per quanto riguarda la quattordicesima, questa viene erogata agli over 64 sul cedolino di luglio (dicembre se i 64 anni si compiono dal 1° agosto 2025) e ha un importo fisso legato al numero dei contributi versati prima del pensionamento e al tipo di lavoro svolto (autonomo o dipendente).
Ricevono la misura solo i pensionati con reddito entro 2 volte il minimo. Le somme variano per chi rientra nel limite di 1,5 volte il minimo e in quello di 2 volte. Vanno da un minimo di 336 euro ad un massimo di 655 euro. Passiamo ai mesi di agosto e settembre. In questo caso gli aumenti sono legati ai rimborsi fiscali dovuti a chi ha inviato la dichiarazione dei redditi ed è risultato a credito.
Hanno, dunque, importi variabili da contribuente a contribuente e vengono erogati il secondo mese successivo l’invio del modello 730. Chi procederà entro il 20 giugno riceverà i soldi ad agosto mentre chi tarderà e aspetterà luglio li riceverà a settembre e così via. Attenzione, se il rimborso dovesse superare i 4 mila euro allora bisognerà attendere almeno fino a fine anno perché l’Agenzia delle Entrate dovrà effettuare delle verifiche.
